Qualche giorno fa, poco prima dell’alba, una volpe travolta da un’auto è stata ritrovata riversa sul ciglio della strada, incapace di muoversi e visibilmente ferita. Gli automobilisti compassionevoli avevano chiamato immediatamente i Carabinieri, consapevoli che solo loro avevano la capacità e le risorse per affrontare una situazione del genere.
In un attimo, gli agenti sono scesi dalla vettura e si sono avvicinati con cautela al malcapitato animale, provvedendo subito a contattare un veterinario specializzato per valutare le condizioni della volpe e pianificare un intervento tempestivo.
Nel contesto di una società in cui il rispetto per la vita e per l’ambiente è diventato un tema centrale, i Carabinieri si sono impegnati a portare avanti anche questa missione. “L’affetto per un cane dona all’uomo grande forza” diceva Seneca vissuto più di duemila anni fa.
Questa non è l’unica avventura del genere vissuta dai Carabinieri del comando provinciale di Viterbo, negli ultimi mesi infatti, le segnalazioni di animali selvatici o da compagnia feriti in difficoltà, sono aumentate in maniera significativa.
Solo nell’ultima settimana, i carabinieri della provincia di Viterbo sono stati chiamati ad intervenire per investimenti di diverse specie autoctone, quali istrici, cinghiali, volpi, caprioli e rapaci. Ma anche animali da compagnia, cani e gatti, assolvendo ogni volta al delicato compito del salvataggio della fauna locale.
Grazie al costante addestramento e all’attenzione verso queste emergenze animali, i Carabinieri hanno sviluppato la capacità di intervenire rapidamente e con professionalità. Non solo si occupano del salvataggio, ma si prendono anche cura degli animali feriti fino a quando avranno recuperato la salute o potranno essere trasferiti in strutture specializzate.
Infatti dal settembre del 2020 con apposita legge (Legge n. 178 del 30 dicembre 2020), sono stati istituiti, distribuiti su tutto il territorio nazionale diversi centri di accoglienza, i cosiddetti CRASE, gestiti dal raggruppamento carabinieri biodiversità.
I CRASE, centri di recupero animali selvatici ed esotici, permettono il primo soccorso, la cura, lo studio e, se possibile la reintroduzione in natura di tanti animali feriti o in difficoltà.
Oltre a supportare il recupero di molti animali feriti a seguito di bracconaggio o rimasti vittime di incidenti stradali, ospitano numerosi esemplari sottoposti a confisca o sequestro, in applicazione della normativa sul maltrattamento animale o sul commercio illegale di animali o piante in via d’estinzione.
Queste azioni sono state accolte con grande gratitudine anche dalla comunità locale, che ha mostrato un crescente interesse per la salvaguardia degli animali selvatici. L’opinione pubblica ha esortato le autorità locali e regionali a fornire maggiori risorse per tali operazioni, garantendo il benessere degli animali e la loro reintroduzione nel loro ambiente naturale.
Il ritrovamento e il salvataggio di animali selvatici abbandonati sulle strade rappresentano un importante passo avanti nella tutela della fauna locale. I Carabinieri si sono dimostrati orgogliosi del loro ruolo di guardiani del territorio, dimostrando ancora una volta che non si limitano solo a combattere il crimine, ma abbracciano ampiamente la loro missione di protezione e assistenza anche verso gli esseri viventi più vulnerabili.
La speranza è che queste storie ispirino e spingano le autorità competenti a investire maggiormente nella formazione e nelle risorse necessarie per affrontare queste situazioni. Solo attraverso un impegno congiunto sarà possibile prevenire la sofferenza degli animali selvatici e preservare la ricchezza e la bellezza della fauna locale per le future generazioni.
È anche l’occasione per l’appello, da parte del comandante provinciale dei carabinieri, Colonnello Massimo Friano, in vista del periodo estivo e della partenza per le vacanze, a non abbandonare gli animali da compagnia, evento che certamente è più significativo nelle grandi città ma che potrebbe cominciare ad evolversi anche nelle provincie.
La campagna #AMAMIeBASTA invita ogni persona che incontri un animale randagio o vagante che rappresenti un pericolo per la circolazione lungo la rete stradale e autostradale di Anas a informare le Forze dell’Ordine al numero unico di emergenza 112 (Forze di Polizia e Vigili del Fuoco).
Per le strade di competenza Anas, è possibile pure segnalare la presenza dell’animale al numero verde “Pronto Anas” 800.841.148. Nel caso in cui si assista direttamente all’abbandono, inoltre, è importante prendere il numero di targa del veicolo che lascia l’animale, da segnalare alle autorità per facilitare l’identificazione del responsabile. L’abbandono infatti non rappresenta soltanto un atto crudele e pericoloso per l’animale che lo subisce: ogni anno si registrano migliaia di incidenti stradali, spesso anche mortali, causati da animali vaganti o randagi ed è bene ricordare a tutti i cittadini che chi abbandona un animale non commette solo un reato ai danni dell’animale stesso, ma potrebbe rendersi responsabile anche di omicidio colposo.
Il comandante Friano, ricorda che l’abbandono degli animali, in Italia, è punito dal Codice Penale (art. 727 c.p.) con l’arresto fino ad un anno o con l’ammenda da 1.000 a 10.000 euro per chiunque abbandona animali domestici.